Carlo Alberto Salustri, conosciuto da tutti come Trilussa, famoso per le sue poesie in romanesco, credette sempre nel Libero Pensiero.
La sua simpatia per l'Istituzione Muratoria è testimoniata da molte sue opere, ma non fu mai Iniziato poichè presentò la sua domanda in tarda età e morì nel 1951, prima della celebrazione del rito.
LI FRAMASSONI
Che credi tu? Ch’a le rivoluzioni
Fussero carbonari per davero,
Cor sacco su le spalle e er grugno nero?
Ma che! È lo stesso de li frammassoni.
So’ muratori, si, ma mica è vero
Che te vengheno a mette’ li mattoni!
Loro so’ muratori d’opinioni,
Cianno la puzzolana ner pensiero.
Tutta la mano d’opera se basa
Ner demolì li preti, cor proggetto
De fabbricaje sopra un’antra casa.
Pe’ questo so’ chiamati muratori
E er loro Dio lo chiameno Architetto...
Ma poco più j’assiste a li lavori!
E siccome er Dio loro è libberale,
Ma gira gira è sempre er Padreterno,
Ne viè’ ch’er frammassone va ar governo,
Ce trova er prete e ce rimane eguale.
Se sa, l’ambizzioncella personale
je strozza spesso er sentimento interno:
È un modo de pensà tutto moderno
E in questo nun ce trovo ’sto gran male;
Se er frammassone cià li tre puntini,
Er prete cià er treppizzi, e m’hai da ammette’
Che armeno in questo qui je s’avvicini;
Vedrai che troveranno la maniera
De sarvà capra e cavoli cor mette’
Un puntino per pizzo e... bona sera!
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